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Come ottenere l’affidamento esclusivo, dalla raccolta delle prove tramite attività d’indagine all’utilizzo in Sede di Giudizio. Agenzia Investigativa delle Alpi ha redatto questo articolo al fine di chiarire i punti fondamentali legati all’affidamento esclusivo dei figli, con particolare riguardo alle indagini volte a raggiungere questo obbiettivo.
Nel caso di divorzi o separazioni il tema dell’affidamento dei figli rappresenta una questione dirimente, in grado di alimentare gravi conflitti, in primis legali, tra gli ex partner. Non sempre si arriva a una soluzione consensuale tra le parti. Ancor più delicato il tema dell’affidamento esclusivo, che può avvenire solamente a determinate condizioni. Il bene della prole è infatti considerato il diritto fondamentale da tutelare in questo tipo di occasioni.
L’affidamento esclusivo di un minore può essere disposto qualora quello condiviso potesse risultare nocivo per l’equilibrio psicologico e quotidiano. Un tale scenario si verifica quando il padre o la madre dimostrano di non essere capaci di prestare le adeguate cure e attenzioni al figlio. Che si tratti di dipendenze, di atteggiamenti violenti o di altri comportamenti a rischio da parte di uno dei genitori, molteplici sono i fattori che possono portare il giudice a optare per un affidamento esclusivo del minore. La stessa prole in simili casi viene ascoltata per analizzare la scelta più consona da fare in tema di affidamento esclusivo. Il legislatore è stato molto chiaro in tal senso. L’articolo 155 bis del Codice Civile specifica come possa essere sancito l’affidamento esclusivo dei figli qualora, a fronte di fondate ragioni, l’affidamento condiviso risultasse contrario agli interessi del minore.
All’affidamento esclusivo si può del resto giungere dopo un periodo di affidamento condiviso. A determinare un simile mutamento possono essere molti fattori, come l’irregolarità o la non corresponsione dell’assegno di mantenimento.
Oppure per il sopraggiungere (o l’emergere) di quelle condotte censurabili citate in precedenza, quali l’abuso di alcolici e l’utilizzo di stupefacenti. La cronaca e la giurisprudenza, inoltre, sono purtroppo piene di casi in cui uno dei due genitori utilizza la prole al fine di provocare danni psicologici o pressioni nei confronti dell’ex partner. Anche in questo caso, se dimostrato, può scattare l’affidamento esclusivo dei figli.
Vista la delicatezza della materia è comprensibile che il genitore non affidatario si chieda quali strumenti abbia a disposizione per far valere i propri diritti. L’obiettivo del richiedente è quello di accedere all’affidamento condiviso dei minori o di invertire completamente la situazione, ottenendo lui stesso l’affidamento esclusivo. Ciò è possibile nei casi sopramenzionati, che sono quelli su cui gli investigatori dovranno utilizzare il proprio know how (indagini pedinamento, indagini informatiche, Indagini O.S.I.N.T) per accertare condotte lesive dei diritti del minore, se non, addirittura, della sua incolumità.
Il lavoro dell’agenzia investigativa sarà quello di analizzare le effettive condizioni economiche dell’altro genitore, al fine di permettere alla prole uno stile di vita consono. A ciò si affianca l’analisi delle abitudini di vita, di quelle emotive, pubbliche e legali della controparte.
Il fine chiaramente è quello di riscontrare il sopraggiungere o l’emergere di atteggiamenti negativi che impediscano una vita serena all’interno del nucleo familiare. Quello di vigilare sulla sicurezza della propria prole e sul rispetto del proprio ruolo di genitore è del resto un diritto inalienabile.
Non di rado, peraltro, le indagini partono dopo che il committente ha avuto il sospetto di condotte reprensibili da parte dell’ex partner, che ne minano la fiducia a prescindere dalla fine del rapporto sentimentale tra i due.
L’aiuto fornito da un’agenzia d’investigazioni in questo tipo di situazioni è duplice:
Da un lato, infatti, analizza e ricostruisce le condotte illecite da parte dell’ex partner. Dall’altro lato, vista l’imparzialità e la professionalità dell’istituto d’investigazioni, esso potrà fornire una consulenza oggettiva sullo stato delle cose, presentando l’esatto quadro legale in cui vanno inserite le scoperte fatte nel corso delle indagini.
Gli investigatori saranno dunque in grado di mantenere una capacità di giudizio equilibrata e impreziosita da anni di esperienza. Il cliente sarà così tutelato, con serietà e discrezione, nel corso di tutte le fasi d’indagine e del post indagine. Soprattutto in casi così delicati ricorrere ai professionisti della sicurezza può rappresentare “l’arma fondamentale” per far valere i propri diritti e proteggere quelli dei propri cari.
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