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(siamo autorizzati per legge a svolgere indagini secondo il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza)
ATTENZIONE: Come vedremo in questo articolo, spiare WhatsApp o qualsiasi altra forma di comunicazione personale è un reato. Agenzia Investigativa delle Alpi ha redatto questo articolo al fine di informare i lettori e pertanto si dissocia e prende le distanze da eventuali azioni del genere.
Ogni giorno riceviamo richieste di persone che ci chiedono: “vorrei spiare WhatsApp” che sia del marito, della moglie, del compagno/a. La risposta che Agenzia Investigativa delle Alpi dà è sempre la stessa: non è possibile per due motivi principali, che nel corso di questo articolo analizzeremo.
Prima di addentrarci in questo argomento, è meglio fare alcune precisazioni. Infatti chiariamo cosa si intende con: “spiare WhatsApp”.
Con la richiesta di spiare WhatsApp si intende la possibilità di leggere il contenuto dei messaggi scambiati fra due o più soggetti. Ciò vorrebbe dire che un soggetto terzo “catturi” il contenuto delle comunicazioni via WhatsApp senza che nessuno se ne accorga al fine di leggerlo. Bene questa procedura non è possibile, in quanto rientra nella fattispecie dell’intercettazione.
Quindi al contrario di quanto si pensi, Spiare WhatsApp non è soltanto una violazione della privacy ma bensì anche la violazione di un Diritto Costituzionale, nella fattispecie dell’articolo 15 della nostra Costituzione che appunto riguarda i Diritti e i Doveri dei cittadini. Nello specifico:
“La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.“
“La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria (cfr. art. 111 c.1) con le garanzie stabilite dalla Legge”
Articolo 15, Costituzione Italiana
Inoltre, l’Art. 617-quinquies codice penale (Installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire od interrompere comunicazioni informatiche o telematiche) tutela la libertà e la segretezza delle comunicazioni, andando a sanzionare tutte quelle condotte potenzialmente lesive di tale libertà. La pena è della reclusione da uno a cinque anni nei casi previsti dal quarto comma dell’articolo 617quater.
Perciò quando si parla di spiare WhatsApp non parliamo di attività contro la privacy di un soggetto ma bensì un vero e proprio diritto costituzionale.
Questo vuole dire che anche le Agenzie investigative NON sono autorizzate a spiare WhatsApp o altri sistemi di comunicazione (messaggi e voce) di qualsiasi soggetto. Quindi è bene diffidare da qualsiasi soggetto che vi dica che è in grado di intercettare WhatsApp.
È possibile spiare WhatsApp?
In particolare: si possono spiare i messaggi inviati tramite WhatsApp?
La risposta a questa domanda, la possiamo trovare nel messaggio che appare ogniqualvolta iniziamo una nuova conversazione con un soggetto su WhatsApp:
Ciò vuol dire che ogni messaggio ed ogni chiamata effettuata con WhatsApp è crittografata in modo tale da non poter essere letta da terzi. Cosa significa? La crittografia è quella tecnica che permette di cifrare un messaggio rendendolo incomprensibile a tutti fuorché al mittente ed al suo destinatario.
In poche parole, la crittografia delle chat impedisce a chi è estraneo alla conversazione di leggere i messaggi che gli utenti si scambiano. Il messaggio viene diviso in blocchi, ognuno dei quali viene codificato quando lascia il dispositivo di partenza, per poi essere decodificato soltanto una volta arrivato al destinatario, prevenendo in tal modo attacchi che potrebbero violare la riservatezza (crittografia end to end). Leggi anche la FAQ WhatsApp.
Inoltre i blocchi sono uguali che si tratti dell’invio di messaggi, immagini, video o chiamate, quindi risulterebbe anche impossibile distinguere il tipo di comunicazione che avviene fra due utenti.
Accedendo alle impostazioni di una qualsiasi delle chat presenti sul vostro account WhatsApp, alla sezione: “Crittografia”, potrete vedere il codice di conferma di crittografia della chat in questione.
Ciò significa che se la polizia giudiziaria chiedesse a WhatsApp i dati delle conversazioni fra due soggetti, questo non sarebbe in grado di fornirglieli in quanto neanche WhatsApp è in grado di leggere i messaggi scambiati.
Da tenere presente che gli altri dati sensibili sono in chiaro (non protetti da crittografia), e potrebbero essere comunicati alla polizia giudiziaria se ne facesse richiesta. Infatti WhatsApp memorizza dati come numeri di cellulare, tipo di smartphone, rete mobile, numeri di persone contattate, questi dati se richiesti dalla polizia giudiziaria possono essere trasmessi (sempre se vi è disposizione da parte del magistrato).
Ma per quanto tempo WhatsApp mantiene i dati delle conversazioni sui propri server? Di seguito si riporta quanto dichiara WhatsApp sul proprio sito alla sezione FAQ (Leggi qui – Informazioni per le forze dell’ordine FAQ WhatsApp):
Cercheremo e divulgheremo i dati richiesti nell’ambito di un procedimento legale e che siamo in grado di individuare e recuperare. Manteniamo i dati per le forze dell’ordine solo in caso di ricezione di una richiesta di mantenimento valida prima che l’utente in questione abbia eliminato tali contenuti dal nostro servizio.
Durante la normale erogazione dei propri servizi, WhatsApp non conserva i messaggi una volta che sono stati consegnati, né conserva i file di log delle transazioni di tali messaggi consegnati. I messaggi non consegnati vengono eliminati dai server dopo 30 giorni.
Come indicato nella Informativa sulla privacy di WhatsApp, WhatsApp può raccogliere, utilizzare e condividere le informazioni dell’utente qualora ritenesse in buona fede che ciò sia necessario per: (a) proteggere la sicurezza dei propri utenti, (b) individuare, esaminare e prevenire attività illegali, (c) rispondere ai procedimenti legali o alle richieste governative, (d) applicare Termini e condizioni di WhatsApp.
Questo potrebbe includere informazioni relative al modo in cui degli utenti interagiscono con altre persone e con i nostri servizi. WhatsApp usa la crittografia end-to-end per i propri servizi, che è sempre attiva. Con la crittografia end-to-end, i messaggi sono crittografati per impedire sia a WhatsApp che a terze parti di leggerli.
Per comprendere meglio proviamo a fare qualche esempio: se spiare WhatsApp fosse un’operazione semplice e poco costosa, vorrebbe dire che i media sarebbero invasi da conversazioni di personaggi pubblici intercettati e ricattati.
Al giorno d’oggi vi è la concezione che dai nostri dispositivi mobili sia possibile avere la risposta, a basso costo, ad ogni domanda. Bisogna tenere però a mente che le case produttrici di software e smartphone negli ultimi anni hanno implementato notevolmente la sicurezza. Ciò ha reso sostanzialmente impossibili molte operazioni investigative.
Quindi vi sono molte altre soluzioni per ottenere dati in maniera lecita. Come ad esempio le attività di pedinamento, le indagini con tecnologie Osint. Chiama Agenzia Investigativa delle Alpi ed esponi la tua problematica, parlerai direttamente con un responsabile che sarà in grado di darti tutte le informazioni di tempi, modi e costi. Chiama lo 011.66.71.418
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